Idrocronometro – piazza PioX° Casier (TV)
Il centro storico del Comune di Casier si situa in una particolare regione della campagna trevigiana.
In essa, la trama regolare dell’organizzazione dei campi e degli scoli, si scontra, frantumandosi, con un importante evento naturale: il fiume Sile che, con il suo sinuoso e potente avanzare, ha imposto la propria presenza all’intorno conferendo a questo tratto di pianura una particolare identità.
Con un tracciato a due anse contrapposte il cui centro è la posizione del primo insediamento urbano, esso è l’elemento strutturale primario, l’ossatura del sistema ambientale che è composto da una successione di “luoghi” di cui l‘acqua è l’elemento unificatore.
E’ l’acqua vigorosa contenuta dagli alti argini erbosi delle alzaie, le strade della “fatica dei buoi” che trainavano i barconi sul fiume; è l’acqua tranquilla in cui le carcasse dei “colossi del fiume” riposano ora che hanno ultimato il loro servizio; è l’acqua urbana di riva in cui si specchiano “come dito puntato” il campanile della chiesa e la vivacità del porticciolo; è l’acqua che va verso il mare.
L’acqua, quest’acqua e la sua capacità di caratterizzare lo spazio sia naturale che urbano è il fattore distintivo di questi “luoghi”, la loro dimensione esistenziale, il loro “genius loci”.
Centro del sistema ambientale e paesaggistico è il nucleo storico del Comune con la sua chiesa e la sua piazza in cui è sempre l’acqua l’elemento che identifica il “luogo”.
E’ l’acqua piovana che cade sulla piazza e quella di una fontana – orologio simbolo della vita e del suo contenitore: il tempo.
La prima disegna i campi della pavimentazione della piazza definiti dalle sue linee di compluvio , la seconda, muovendo alternativamente dei bilancieri idraulici collegati ad uno scappamento meccanico, aziona le ruote del tempo di un orologio astronomico ad acqua: un idrocronometro.
Macchina pulsante esso è il cuore meccanico del succedersi dei “luoghi d’acqua”, è la pompa vitale che impone all’intorno il suo ritmo e che, rinviando i propri battiti a dei “tombini sonori” disposti sulla piazza, scandisce e dimensiona il tempo collettivo della comunità di Casier.